Le Residenze di Carlo Magno

Sebbene Aquisgrana fosse la sua residenza preferita, Carlo Magno, tranne in età avanzata, non stabilì una capitale fissa per il suo impero, ma scelse di viaggiare insieme alla sua corte attraverso i suoi territori, spostandosi da una residenza all'altra. Le ragioni di questa scelta sono da mettere in relazione, da una parte con l'esigenza dell'imperatore, nonostante la presenza dei missi dominici, di controllare sul posto e in prima persona i suoi funzionari, dall'altra con motivi strettamente legati a problemi di approvvigionamento: il trasporto dei generi alimentari e di tutti i prodotti a cui la numerosissima corte di Carlo era abituata, era infatti piuttosto laborioso e dispendioso. Sembrava dunque meglio spostare la corte dove vi erano granai e magazzini ben forniti di tutti i generi necessari e, una volta dato fondo alle scorte di questi, trasferirsi a cavallo in un'altra residenza ben approvvigionata.

La cattedrale di Aquisgrana

Le residenze erano di due tipi: le ville e i palazzi. Le ville sorgevano in aperta campagna all'interno di vaste tenute ed erano costituite dal nucleo principale della casa padronale e dalle abitazioni attigue dei servitori. I palazzi invece, come quelli di Worms e Francoforte, si trovavano nel centro delle città più importanti. Invecchiando, Carlo Magno cambiò abitudini scegliendo di fare di Aquisgrana la sede fissa del suo impero. Aquisgrana era una fiorente cittadina ricca di acque minerali. Qui Carlo fece costruire delle terme con annessa un'enorme piscina: il nuoto, infatti, era una delle sue attività fisiche preferite. Ad Aquisgrana fece costruire anche la celebre Cappella Palatina, oggi parte del duomo della città. La costruzione fu iniziata nel 792 e venne inaugurata, e solennemente consacrata, da Leone III nell'805.

Visita di Carlo Magno al cantiere del palazzoe della cappella di Aquisgrana.
 Miniatura di Jean Fouquet nelle "Grandes Chroniques de Frances", XV secolo

La Cappella Palatina era parte integrante di un vasto complesso di cui facevano parte gli edifici della reggia vera e propria, gli uffici amministrativi, nonché le strutture dell'apparato militare. L'intero complesso doveva essere di dimensioni imponenti, se si tiene conto che si apriva su un cortile capace di contenere fino a 80000 persone.  
Carlo Magno morì la mattina del 28 gennaio 814, senza aver dato disposizioni riguardo alle modalità delle sue esequie. I dignitari di corte decisero allora di tumulare l'imperatore proprio nel duomo di Aquisgrana. La leggenda narra che, nell'anno mille, quando Ottone III aprì il sarcofago contenente le spoglie dell'imperatore, si trovò dinanzi il corpo dell'imperatore perfettamente conservato e assiso in trono. I presenti, alla vista di tale miracolo, caddero in ginocchio e si raccolsero in preghiera, mentre il corpo veniva adornato con un nuovo abito bianco e il sarcofago richiuso.

Il trono di Carlo Magno nella Cappella Palatina di Aquisgrana

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