La religione dei Barbari
Le invasioni barbariche avvenute durante le fasi che vanno dal IV-V secolo dopo Cristo e anche prima, ebbero un'influenza notevole sulla geopolitica di tutta l'Europa. La suddivisione territoriale della nuova Europa medievale ebbe un ruolo fondamentale nella vecchia cultura romana dell'età imperiale, che subì una notevole e profonda modifica anche nella religione. Prima della conversione al Cristianesimo, i barbari avevano una religione dai caratteri naturalistici e antropomorfici. Presso le diverse popolazioni non vi era un'unità religiosa, ma venivano praticati culti locali che solitamente si svolgevano nelle foreste, luoghi a cui i Germani attribuivano una misteriosa sacralità.
Bronzetto di fattura vichinga rappresentante forse Odino |
Esisteva comunque un Dio per così dire "nazionale", Odino, conosciuto anche con i nomi di Wodan,Valfohr, Grimnir e altri ancora. Odino era un dio guerriero e feroce, vendicativo e sanguinario, inventore delle rune, ossia le prime lettere dell'alfabeto germanico. Egli, emerso, secondo la cosmogonia nordica, dalle nebbie prodotte dalle correnti gelide del Nord, presiedeva un'innumerevole quantità di divinità minori, costituite da personificazioni delle forze della natura (ad esempio Thor, dio delle tempeste), semidei ed eroi. Odino risiedeva nel Asgardhr, dimora celeste collegata alla terra da un ponte chiamato Bifrost (arcobaleno) e abbellita da tre palazzi: il Walhalla, il Gladsheim e il Walaskialf. Nel Walhalla trovavano posto i valorosi morti in battaglia, là accompagnati dalle Valchirie.
L'ingresso al Walhalla manoscritto islandese del XVII secolo |
Nel Gladsheim vi era radunata tutta la corte divina di Odino, mentre nel Walaskialf trovava posto il suo maestoso trono, l'Hlidskialf, dal quale poteva osservare le vicende terrestri. Odino veniva in genere rappresentato a cavallo, rivestito di una sfolgorante corazza d'oro e armato con la magica lancia Gungnir. Altrove invece, veniva ritratto con il cavallo a otto gambe capace di correre sull'acqua e con i suoi due corvi messaggeri, che facevano da spola tra l'Asgardhr e la terra per riferirgli le cose udite fra gli uomini. Per tale rappresentazione, Odino ricevette l'appellativo di Revnegud, cioè "dio dei corvi". Connessi alla religione sono gli antichi canti nazionali, le saghe, nelle quali venivano cantate le gesta degli eroi. Tali saghe furono in seguito raccolte in poemi nazionali come i Nibelunghi (in tedesco), l'Edda (in scandinavo), il Beovulfo (in anglosassone). Il culto di Odino e della sua corte era molto diffuso, ma con l'avvento del Cristianesimo andò affievolendosi, fino a sparire durante l'impero di Carlo Magno.
Prima pagina del Manoscritto Beowulf scritto in inglese antico |
Per la maggior parte di barbari, la conversione avvenne in concomitanza con l'insediamento nelle terre dell'Impero, ma essi aderirono a una degenerazione ereticale del Cristianesimo, l'Arianesimo. Tale dottrina ereticale non accettava che in Cristo vi fosse una natura divina connaturata in eterno, ma riteneva che Cristo, uomo, fosse stato riconosciuto da Dio come figlio in grazia dei suoi meriti. I Goti, stanziatisi sulle montagne della Transilvania alla fine del III secolo, furono i primi ad accogliere l'arianesimo a opera del vescovo Ulfila (311-381), che tradusse per loro la Bibbia nei caratteri runici.
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